In un romanzo letto di recente si parla delle ricerche sul DNA e su quelle sue parti che definiscono alcune funzionalità o comportamenti particolari delle persone.

Ad esempio ci sarebbero alcuni elementi definiti “dirthy 4” che influenzerebbero la dipendenza da sesso, alcool ed altri comportamenti a rischio.

Ci sarebbero delle parti che inducono alla calvizie e quindi la loro identificazione aprirebbe la strada a nuove tecnologie in questo ambito.

DNA italico? Il caso FFP2

Ritengo quindi che si possa ascrivere al DNA italico un comportamento che ci accomuna, ovvero diventare efficaci e reattivi quando siamo con l’acqua alla gola, per poi ritornare al nostro comportamento standard di imbranamento sistematico, come se in noi convivessero perennemente Jekyll ed Hyde.

Con la pandemia nel massimo (forse) della quarta ondata è spuntato fuori l’argomento delle mascherine FFP2 che sarebbero (sono) le uniche a proteggere chi le indossa.

All’inizio della pandemia con mossa “astuta” abbiamo cercato di affrontare la massima emergenza abbassando il livello della protezione, ovvero siccome le mascherine FFP2 non erano disponibili abbiamo fatto un editto in cui si dichiara che le mediche che sono state studiate per proteggere gli altri erano come i suddetti dispositivi di protezione individuale.

Non ci siamo fermati qui, dato che mancavano le FFP2 abbiamo pensato bene di finanziare con miliardi di euro aziende grandi e piccole, amici degli amici, per creare linee di produzione innovative, generalmente sovrastimate per incrementare i contributi e per produrre, pensate un po’ le mascherine chirurgiche.

Quindi abbiamo avviato migliaia di produzioni con contributi pubblici e non solo, per fare le mascherine che non erano adatte a proteggerci.

Come per gli autobus mancanti, c’era il problema dell’immediatezza, un autobus non si crea per decreto, nemmeno una mascherina a dir la verità, ma oggi a distanza di quasi due anni dall’inizio di questo inferno, siamo al punto di partenza, gli autobus sono insufficienti e per le mascherine FFP2 dipendiamo ancora dalla Cina.

Pensare ad un primo intervento di emergenza sulle mascherine, per poi passare ad incentivare la produzione di quelle realmente utili era utopia, si trattava di pensare ad un futuro oltre un anno, impossibile per gli strateghi italici.

Eppure i peggiori sono stati sostituiti dai migliori che dopo quasi un anno scoprono che sono le FFP2 le mascherine serie, eppure ancora si presentano in TV indossando ignobili straccetti.

Dopo una settimana dall’inizio della pandemia, si poteva giustificare anche l’utilizzo di un fazzoletto, dopo tre mesi le mascherine cinesi erano già talmente tante da ridurre al 10% il prezzo normale di una mascherina chirurgica, quindi a che pro produrle in Italia?

Il pro lo abbiamo già indicato, la pioggia di contributi, dei quali il 10% sarebbe stato sufficiente.

Mentre nessuna indicazione è venuta  ad iniziare la produzione delle FFP2, perché tanto c’erano le chirurgiche.

Cos’è cambiato?

Adesso “scoprendo” che sono le sole a proteggere chi le indossa e con l’esplosione dei contagi, i migliori ci dicono che bisogna usare le FFP2, che conseguentemente sono scomparse dal mercato.

Le aziende che producono le chirurgiche continuano a farlo, tanto sanno che saranno utilizzate comunque, perché lo Stato continuerà ad acquistarle anche se non a norme, come più volte dimostrato, tanto le utilizzano gli studenti, che come noto sono “immuni” e non contagiano nessuno (sic!)

Cosa ci diranno adesso della carenza di mascherine? Colpa dei cinesi che se le tengono? Colpa dei peggiori cacciati in malo modo e che pure di colpe ne hanno a sufficienza? Eppure quasi un anno di migliori non è stato in grado di prevedere alcunchè, perché il virus dimostra un’intelligenza superiore alle nostre “migliori” menti.

Ammesso che certamente questa entità incontrollabile abbia grandi poteri, bisogna accettare il fatto che non abbiamo nel DNA gli elementi per una seppur minima visione di prospettiva futura, tamponiamo efficacemente, lasciando che nuove e più grandi falle si aprano.

Qualcuno aveva anche proposto di calmierare il prezzo delle FFP2 con il risultato di farle scomparire dal mercato, dato che non ci sono in questo caso le mascherine di stato, che con una concorrenza sleale hanno mandato fuori mercato quelle prodotte dai privati o importate ai prezzi cinesi, che erano più alti del prezzo imposto.

Da tutto ció non ci sono conclusioni da trarre se non che nulla cambia nel Bel Paese, ma non è colpa di nessuno, solo del DNA.

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