Visita da parte delle autorità
Suona il campanello, andiamo al video citofono e compare una divisa, almeno questa volta la vediamo, altre volte c’è qualcuno in borghese che si annuncia: Carabinieri o Guardia di Finanza. Qualcuno preannuncia la visita, qualcun altro arriva a sorpresa magari da altra regione, per fortuna ci trova sempre.
Chiaramente, lavorando noi da undici anni in smart working, non è difficile trovarci in casa, ma una telefonata di preavviso non farebbe male, ma meglio coglierci di sorpresa così non abbiamo il tempo di inventarci le risposte.
Scherzo naturalmente, siamo abituati alle visite delle autorità di controllo con le quali collaboriamo ben volentieri.
L’ultima è stata informale ed ha avuto un epilogo quanto meno sorprendente, ma come sorprenderci più, dopo aver visto il dott. Arcuri che in conferenza stampa rispondeva che non era tenuto a dare spiegazioni alla stampa (allora perché fare la conferenza? Forse per fare teatro? Probabilmente).
Oppure avere sentito in un altro incontro con i giornalisti il Ministro Speranza affermare che in Italia ci sono solo mascherine sicure perché validate da Inail e ISS e tutti i giornalisti presenti accettare la risposta senza che almeno uno alzasse la mano per dire: “scusi Sig. Ministro, ma si rende conto di ciò che dice?”
Chi più colpevole? Il Ministro che sbaglia o decine di giornalisti che si bevono questa risposta come acqua di fonte?
Chiarimenti sulle mascherine con il numero 2163
Torniamo al nostro rappresentante delle autorità in visita informale.
Sull’onda della campagna promossa da alcuni media contro le mascherine DPI con il numero 2163 ed a favore di società che devono vendere milioni di mascherine invendute a cui le 2163 facevano concorrenza, le autorità si sono mosse.
Chissà se adesso hanno letto l’articolo del Corriere della Sera, che come la professionalità imporrebbe, ha approfondito la questione scoprendo che mascherine testate con esito negativo sono tutte vendute fuori Italia, che quindi i nostri concittadini non corrono alcun pericolo usandole, intanto però il danno fatto dai precedenti “giornalisti” è stato fatto, con piena soddisfazione dei mandanti.
In ogni caso ci viene chiesto qualche chiarimento in merito, quindi spieghiamo:
- Non esiste alcun nesso di causa-effetto tra il numero stampato sulla mascherina e la reale conformità della stessa. Conclusione a cui si arriva con semplice buon senso, chiunque può stampare qualsiasi cosa, come, quando e dove vuole. Quel numero rappresenta un organismo notificato, ma poteva essere quello di qualsiasi altro organismo notificato per quel prodotto, il ragionamento non cambia.
- Esiste una differenza sostanziale di natura etica e legale tra il numero che indica un organismo notificato ed il numero che indica un organismo NON notificato, quest’ultimo ha emesso certificati falsi, a prescindere, ma questa illegalità non sembra interessare ad alcuna autorità italiana.
- I certificati la cui emissione è stata ammessa dagli organismi NON notificati, ben noti da oltre un anno e MAI perseguiti dalle autorità, contengono un falso palese, ma nessuno se n’è accorto.
- Non esiste un modo per verificare se le mascherine con un numero di un organismo notificato siano o meno conformi, a meno di non eseguire i test su ogni singolo lotto, cosa quanto meno improbabile.
Oltre a questo, spieghiamo al rappresentante dell’autorità di controllo, molti altri aspetti della marcatura CE, precisiamo che noi non eseguiamo controlli sui prodotti, al massimo possiamo controllare la correttezza dei fascicoli tecnici, quasi mai corretti e completi e che anche le autorità dovrebbero imparare a fare questo ed a tale scopo ci rendiamo come sempre disponibili.
Ma alle autorità di controllo quali mascherine vengono fornite?
Alla fine del piacevole colloquio ci sorge un dubbio e chiediamo di potere osservare da vicino la mascherina che indossava il nostro interlocutore.
SOPRESA: era una KN95, ovvero una mascherina illegale nel mercato UE, ma regolarmente acquistata dalla Protezione Civile e da essa fornita a molti apparati dello Stato, tra cui moltissime strutture sanitarie.
Possibile che si indaghi su mascherine sicure, marcate dopo regolare certificazione presso un organismo notificato serio e si continuino a propinare prodotti illegali da parte dello stesso Stato e soprattutto possibile che proprio chi indaga utilizzi dispositivi illegali? Si, possibile!
Prima del commiato abbiamo regalato al nostro ospite una scatola di mascherine legali e conformi, ovviamente con il numero 2163.
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