Un bel tacer non fu mai scritto, ma …… dopo averci pensato molto ho deciso di proporre alcune riflessioni un po’ contro corrente.

Qualcuno potrà dire che era meglio un bel tacer, altri dissentiranno, esprimo queste mie considerazioni, chiedendo anticipatamente scusa a coloro che si sentiranno offesi o le riterranno non congrue.

Preferisco parlarne, anziché tenerle per me, non perché sono convinto che siano “la verità”, ma perché ritengo che indichino un’altra modalità di lettura di cose che diamo per scontate.

Parto da un esempio che sembra non centrare nulla, ma così non è.

Consideriamo la fila davanti alla cassa di un supermercato nella quale si trovano un paio di persone con il carrello pieno e molte persone con pochissimi prodotti.

Dal punto di vista del diritto di chi sta in coda e di rispetto del singolo individuo, si deve procedere secondo l’ordine di arrivo alla cassa.

Se invece facciamo il conto del tempo totale di attesa dell’insieme dei clienti in coda, sarebbe più opportuno far passare prima i clienti con meno prodotti, naturalmente questa soluzione non è assolutamente condivisa dai clienti con il carrello pieno. La scelta va incontro al bene comune e non al bene del singolo.

Passiamo adesso in un altro campo completamente diverso, ovvero il criterio con cui è stata organizzata la vaccinazione.

Ritengo che i primi ad essere vaccinati debbano essere coloro che sono in trincea ovvero il personale sanitario, e mi pare che qui non ci sia nulla di nuovo.

Passiamo adesso a tutti gli altri.

 

Come si sposta il virus?

Utilizza i contatti a cui sono soggetti gli anziani, oppure si sposta con coloro che si spostano più degli altri?

A dimostrazione che il virus non è per nulla stupido, anzi, notiamo che nel momento in cui si è ridotto per fattori naturali o per vaccinazione i il numero dei più deboli, si è spostato con le varianti nella fascia dai 10 ai 19 anni e probabilmente scenderà ancora di più.

Tenendo conto di queste considerazioni, non sarebbe più utile allo scopo del contenimento dei contagi, procedere alla vaccinazione partendo da coloro che si spostano di più e cha hanno più contatti sociali?

Ritengo superfluo precisare, che ci tengo alla protezione delle fasce più deboli, tra l’altro ne faccio parte, ma io pensionato me ne posso stare chiuso in casa e non frequentare nessuno, così come un mio coetaneo ricoverato in una RSU non ha molti contatti e se il personale della struttura non lo contagia è già protetto.

Chi non è assolutamente protetto e continua a girare sono, i giovani, i lavoratori e tutte le fasce che per necessità o possibilità, si spostano di continuo.

Ma così non è stato e non sarà e procederemo dai più vecchi a scendere ed intanto chiuderemo tutto e tutti, ben sapendo che i giovani continueranno a muoversi, anche se non vanno a scuola dove sarebbero monitorati, si continuerà necessariamente a recarsi al lavoro e sembra che diversamente dalle scuole, ristoranti, palestre, i luoghi di lavoro siano magiche zone bianche, ma i luoghi di lavoro sono tabù, non se ne deve parlare.

Non ho nulla contro le fasce sociali più deboli, ma non è certo facendo girare liberamente il virus che le proteggeremo, perché un nonno in casa con figli e nipoti, anche se vaccinato continua ad essere esposto.

Forse queste sono solo elucubrazioni senza senso di cui chiedo venia.

 

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